17
aprile 1983, è il giorno di gara2. San Siro è esaurito, 11500
persone. Dopo un primo tempo in equilibrio, chiuso sul 43-43 (con un
grande Polesello, che piazza 11 punti in faccia a Meneghin nei primi
7 minuti), il Banco vola a +5 (46-51) dopo 4' e lo scudetto sembra
vicino. Larry Wright ha già segnato 27 punti. A quel punto arriva la
storica mossa di Peterson, che piazza Gallinari, un lungo, su Wright.
In teoria, non ha senso. Ma funziona, perché gli oltre 2 metri del
padre di Danilo costringono Wright a sporcare le parabole di tiro e
lo innervosiscono. Parziale di 15-0 per il Billy, partita rovesciata,
poi gli arbitri fanno il resto tollerando il gioco duro della squadra
milanese, che nel secondo tempo tira 25 tiri liberi contro i 3 del
Banco. Aldo Giordani, telecronista Rai, si dimentica delle sue
crociate contro Zanon e Gorlato coppia adatta a chi gioca in
trasferta e si esalta un po' troppo per la vittoria del Billy che
porta tutti a gara3.
Gara2 è
appena finita e Bianchini già inizia a vincere gara3. «So già cosa
come giocheremo lo spareggio. Vinceremo». Gallinari lo sistema così:
«L'ingresso di Gallinari è stato negativo per noi. Ma lo è sempre
per il basket. Se viene considerato un giocatore in grado di fare la
differenza, è un'immagine negativa per il basket». Peterson invece
parla così: «Era una mossa semplice, fatta bene, e Gallinari è
stato bravo. Il merito è suo. Se fosse andata male, mi avreste dato
del pirla». «E' solo un giocatore» si limita a dire Wright.
Bianchini insiste e quando gli vengono riportati i commenti di
Peterson sull'arbitraggio, lo “secca” così: «Faccio notare che
Kea è uscito per 5 falli ed è la prima volta da quando è in
Italia. Peterson soffre dello stesso difetto di un personaggio dei
Peanuts, Sally, la sorella di Charlie Brown. E' l'ampliopia. Vede le
cose solo da un verso, e ampliate. Spero che non venga confuso il suo
fallo tecnico con il mio. Lui l'ha fatto apposta, io ce l'avevo con
un mio giocatore, quindi neanche l'ho fatto». Infine, l'ultima
frase, che manda su tutte le fure l'Olimpia Milano: «Dobbiamo
vincere. Per portare lo scudetto in un'altra regione fuori dal solito
giro che da 40 anni monopolizza e limita la pallacanestro, per dare
l'idea che qualsiasi squadra può farcela e per far sì che ogni
ragazzo romano possa dire, vedendo Giladi e Polesello, “anche io un
giorno lotterò per lo scudetto”». Gara3 è già cominciata.
Domenica
17/4/1983
Billy
Milano-Bancoroma 86-73 (43-43)
Billy
Milano: D.Boselli n.e., F.Boselli 6 (1/4), D’Antoni 21 (7/11),
Ferracini 10 (3/7), Premier 29 (12/21), Meneghin 12 (5/9), Gallinari,
Rossi n.e., Innocenti n.e., GIanelli 8 (3/8). All. Peterson.
Bancoroma:
Wright 33 (14/26), Prosperi n.e., Kea 3 (1/3), Grimaldi n.e., Gilardi
2 (1/5), Polesello 11 (4/5), Sbarra 4 (2/2), Solfrini 8 (3/8), Delle
Vedove, Castellano 12 (5/11). All. Bianchini.
Arbitri:
Gorlato e Zanon
Spettatori:
11500 Incasso: 107 milioni
Note: Tiri:
Billy 31/60, Bancoroma 30/60. Tiri
liberi : Billy 24/39, Bancoroma 13/17. Rimbalzi : Billy 35
(Ferracini 10), 14 offensivi ; Bancoroma 27 (Polesello 10), 9
recuperi. Palle perse: Billy 14, 16 recuperi (D’Antoni 6);
Bancoroma 17 (Solfrini 5), 10 recuperi.
Tutto questo e molto altro in "Banco! L'urlo del Palaeur", il libro sull'epopea del Bancoroma, che trovate qui:
- online sul sito ilmiolibro.it
- scrivendo all'indirizzo e-mail bancoroma83@gmail.com per informazioni e richieste
- presso la libreria Pagine di Sport di via dei Tadolini 7/9, a circa 150 mt. da piazza Mancini/ ponte Duca D'Aosta
- presso l'edicola di piazza Monte Baldo 9, a 200 metri da piazza Sempione
- facendo visita alla redazione de Il Romanista, via Bargoni 8 Roma, dalle ore 15 alle 21 tutti i giorni, sabato e domenica compresi (a proposito: se andate in edicola non dimenticate di chiedere Il Romanista!)
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