19 dicembre 1982. Dopo la magia di Wright contro Cantù il Banco, più che mai capolista, ospita la Sinudyne Bologna. Sarebbe dovuta essere la partita del ritorno al Palaeur, invece siamo ancora in Piazza Apollodoro, con 3200 spettatori che tornano a casa delusi. Il Banco infatti perde dimostrando una certa stanchezza. Ma sotto accusa finisce la coppia arbitrale Gorlato-Bollettini, designazione sicuramente infelice. Gorlato, in particolare, da solo fischia 58 falli, di cui 37 nella ripresa, interpretando a modo suo il regolamento. Rissa in campo, espulsione di Bianchini, lancio di oggetti in campo, esplode anche un petardo a fine gara. E così il Billy raggiunge il Banco in vetta alla classifica.
Bianchini esplode: «Polesello e Villalta hanno giocato con 4 falli, ma a Polesello è stato affibbiato il quinto per una palla contesa. Villalta è uscito a giochi già fatti. Fino ad allora giocavamo alla pari, pur con tutte le difficoltà del caso nell'attaccare la zona. A quel punto, senza Fulvio, non ce l'abbiamo fatta. La gara l'ha però decisa Gorlato nei primi 20'. Non possiamo perdere Polesello e non ce l'hanno fatto giocare». Squalificato Bianchini e squalificato il campo.
Ma il coach a quel punto fa un bel numero. Scrive ad Amnesty International e si spiega così sul Corriere della Sera: «E' ingiusto che dei professionisti debbano essere giudicati da dei dilettanti. In Federazione non è piaciuta la mia idea di rivolgermi ad Amnesty international perché indaghi sul diritto a togliere un professionista dal suo posto di lavoro. Strano. A me, invece, sembra proprio di essere come un desaparecido, sparito come sono dal campo per tre partite, avendo contestato le decisioni di un arbitro che , non per colpa sua, non era in grado di svolgere serenamente il suo compito. Ma forse l'ironia non è la corda più pizzicata nell'animo dei potenti. Questo è un discorso di ragione. E' un discorso che spiega il perché delle cose e che siamo troppo lontani dalla risposta emotiva di questi giorni a un basket che cresce e che fa scricchiolare paurosamente le sue anguste strutture».
Di questo episodio si parla in “BANCO! L'urlo del Palaeur”, che potete trovare domenica al Palazzetto, prima e durante Virtus-Sassari, con dedica dell'autore. Oppure, lo trovate qui:
- Redazione Il Romanista, via Bargoni 8 (Trastevere, tutti i giorni, anche la domenica, dalle 16 alle 20. Se venite qui vi verrà offerto anche un caffè)
- Libreria Pagine di Sport, via dei Tadolini 7/9 (adiacente Piazza Mancini)
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- Caffè Letterario, via Ostiense 95
- Edicola di Piazza Monte Baldo 10 (Montesacro, sopra Piazza Sempione)
- Online su www.ilmiolibro.it
- Libreria Pergamon, via Felice Nicolai 84/86 (Balduina)
Bancoroma-Sinudyne Bologna 83-90 (44-45)
Bancoroma: Wright 30 (12/25), Prosperi, Valente, Hughes 8 (3/5), Gilardi 13 (6/15), Polesello 13 (4/9), Sbarra, Solfrini 11 (4/10), Delle Vedove (0/1), Castellano 8 (2/5). All. Bianchini
Sinudyne: Brunamonti 7 (3/6), Frederick 29 (13/21), Fantin 12 (5/6), Goti, Masetti n.e., Villalta 19 (6/14), Rolle 12 (4/4), Generali 6 (1/2), Bonamico 5 (0/1). All. Di Lorenzo.
Arbitri: Gorlato e Bellettini
Spettatori: 3200, Incasso 15 milioni.
Tiri: Bancoroma 31/70, Sinudyne 32/54. Tiri liberi: Bancoroma 21/27, Sinudyne 26/35. Rimbalzi: Bancoroma 28 (Hughes e Polesello 8), 12 offensivi; Sinudyne 26 (Villalta 7), 11 offensivi. Palle perse: Bancoroma 13 (Hughes 6), 11 recuperi; Sinudyne 16 (Rolle 5), 4 recuperi.
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