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venerdì 14 marzo 2014

Il premio Coni Lazio 2013 a Marco Calvani

Nella giuria c'eravamo anche noi, ma non c'è stato bisogno di perorare la sua causa. Il nome di Marco Calvani ha messo d'accordo tutti i giurati al momento di assegnare il premio Coni Lazio 2013 come miglior allenatore. E ha messo d'accordo anche tutti i presenti nella sala Tevere della Regione, che mentre il figlio Matteo ritirava il premio (era un po' difficile muoversi da Barcellona Pozzo di Gotto in un giorno di allenamenti...) applaudivano e si chiedevano come sia stato possibile non confermare un allenatore che porta la Virtus in finale. Noi non ce lo chiediamo più, ma qui intanto riportiamo le motivazioni del Coni Lazio per il premio.




Marco Calvani ha guidato la Virtus Roma nello scorso campionato alla finale scudetto del campionato di basket. Un risultato straordinario per una squadra, l’Acea, che era partita per salvarsi o poco più. Il lavoro dell’allenatore insieme alle scelte dei giocatori fatte in estate – molti li ha scelti lui andandoli a scovare in America – è stato importante. A fine stagione Calvani non è stato riconfermato dal club. Attualmente allena il Sigma Barcellona Pozzo di Gotto che milita in Lega Gold. Cinquantuno anni, romano, ha cominciato giovanissimo ad allenare, a 19 anni con il Cus Roma femminile. Subito dopo ha seguito i settori giovanili della Stella Azzurra e della Virtus Roma con qualche esperienza in serie C a Termoli, Palmi e Benevento. Nel 1990 è diventato assistente alla Virtus Roma, con Paolo Di Fonzo e poi con Attilio Caja con il quale ha lavorato a lungo nella Capitale. Durante la sua permanenza alla Virtus in due occasioni è subentrato al capo allenatore, a Valerio Bianchini nella stagione ’98-’99 e a Cesare Pancotto in quella successiva. In seguito, lasciata Roma, Calvani ha allenato a Montecatini, Pesaro, Scafati, Trapani e Casalpusterlengo prima di tornare alla Virtus, vice di Lino Lardo al quale è subentrato nel gennaio del 2012 rimanendo capo allenatore fino alla finale scudetto del 2013. Prima di tornare in panchina, a Barcellona Pozzo di Gotto, Marco ha lavorato in qualità di consulente in un college americano.

Se poi, in fin dei conti, volete sapere perché si merita tutta la stima e tutto l'affetto possibile, provate a leggere "La squadra che non c'era", che trovate qui.

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