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lunedì 21 ottobre 2013

La squadra che c'è, che non c'è, quelle che c'erano e quella che ci sarà


Sul pullman direzione Bologna -
gentile concessione Simona Sardara
La squadra che c'è

Lorenzo D'Ercole: Quando arriva Brindisi, si diverte. L'anno scorso contro l'Enel ha segnato 4 tiri da tre. Stavolta ne ha fatti 3, ma non è solo questo il punto. Il punto, anzi, i punti, sono quelli degli avversari che calano quando lui sta in campo. Guardatelo, in difesa: basso sulle gambe, s'attacca all'avversario, legge sempre bene le linee di passaggio, non gli fa neanche le boccacce perché è un bravo ragazzo e non ha bisogno di trucchetti.

Ignerski? E' un gran tiratore e si sapeva. In carriera è quasi sempre andato oltre il 40%. E finisce con la i.

La squadra che ancora non c'è.

E' fin troppo ovvio che ci sono ancora un bel po' di cose che non vanno. In difesa, per dire, ci vorrebbero cinque D'Ercole in campo per 40 minuti, ma non è possibile. Come non è possibile che una squadra che ha svolto un precampionato senza il suo playmaker titolare, quasi sempre senza il suo allenatore e che ha scoperto pochi giorni prima del campionato di non poter usare la sua ala forte titolare per poi sostituirla con un giocatore completamente diverso (più adatto?), sia già brillante. C'è da aspettare un po' e, nel frattempo, fare più punti possibile.

Le squadre che c'erano

Vincere le prime due partite non è una cosa alla quale siamo proprio abituati. L'ultima volta è successo nel 2008-09 e in precedenza era successo solo altre 6 volte: 1982-83, 1984-85, 1987-88, 1990-91, 1995-96 e 1998-99. Insomma, non è garanzia che poi finisca bene, ma non è male.

La squadra che ci sarà

Tifosi alla partenza per Bologna -
gentile concessione
 Il grande Pier
Dieci anni fa, stagione 2003-04, capitava spesso di prendersi una trentina di tiri da tre in una partita. Era la Virtus di Piero Bucchi e molti di quei tiri da tre li prendeva Righetti, che ieri ne ha messo uno. Chissà se ci avrà pensato il coach, che ieri era sulla panchina di Brindisi. Quella Virtus faceva così perché aveva sì buoni tiratori, ma soprattutto perché come lunghi usava praticamente Tusek e Tonolli e non aveva gioco interno. Qui può darlo Mbakwe. Bisogna coinvolgerlo ma, soprattutto, bisogna che lui faccia in modo di farsi coinvolgere. La Virtus nella sua storia non ha mai tirato tanto da tre (25.6 volte a partita) come in quella stagione e finì settima.

A proposito di tirare. Jimmy Baron lo sa fare. Lo farà molto meglio, probabilmente quando starà meglio Taylor, che intanto ha confermato che è sempre uno che quando conta non ha paura.

1 commento:

  1. in effetti analisi corretta degli eventi ....unica squadra a fare il precampionato senza allenatore . conterà qualcosa l'allenatore ...no!!!!!

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