Vabbè,
ammettiamolo. Ieri l'abbiamo pensato tutti, guardando le immagini
della festa scudetto di Milano. Quando tocca a noi? Per un po' –
dal 2001 per la precisione - ci hanno raccontato che non si poteva
vincere perché c'era Siena che era troppo forte. L'hanno pure
scritto nei libri. Nel frattempo, però, altre 9 squadre hanno vinto
almeno un trofeo: le due bolognesi, Treviso, Avellino, Napoli, Cantù,
Reggio Emilia, Sassari e, appunto, Milano. Ora Siena addirittura non
ci sarà più ma verosimilmente, continuando a spendere e spandere,
sempre attraverso Milano bisognerà passare. Intendiamoci: non c'è
niente di male nell'avere tanti soldi e spenderli per fare una
squadra forte. E' molto peggio costruire squadre forti frodando il
fisco. E senza spendere tanti soldi molto difficilmente si vince.
Milano
ha vinto perché s'è comprata allenatore e giocatori della Siena che
l'aveva battuta. Ieri Luca Banchi a stento esultava, David Moss ha
giocato una finale quasi sentendosi in colpa. Dopo l'acquisto di
Hackett, Livio Proli ha cambiato strategia in Lega e ha appoggiato
l'elezione di Minucci (è esistito Minucci, ricordiamolo). Milano non
vinceva nel 1996. Allora non aveva vinto comprandosi gli altri, erano
gli altri, Stefanel, che s'erano comprata Milano, portandoci di peso
la loro squadra, già molto forte e che batteva spesso una Olimpia
declinante. Il giorno della partita decisiva contro la Fortitudo il
Forum non era neanche esaurito, perché non c'era mai stata una vera
identificazione tra la città e la squadra.
In
sintesi, nel 1996 aveva vinto la Stefanel Trieste che s'era comprata
Milano. Nel 2014 ha vinto Milano che s'è comprata mezza Siena che
l'aveva battuta. Tra il 2007 e il 2013 ha vinto una squadra costruita
con la frode. Non è di questi successi, o senza identità o con
l'identità rubata, che bisogna essere invidiosi. E' a quelli delle
varie Cantù, Reggio Emilia e Sassari che bisogna guardare. E a
quello della Virtus Roma 2012-13, la squadra che non c'era che ha
perso contro la squadra che non doveva esserci. E che da quell'anno
ha cominciato a ricostruirsi una propria identità grazie alla
passione dei suoi tifosi, che adesso hanno praticamente iniziato la
campagna abbonamenti prima ancora che la campagna abbonamenti parta.
Grazie a loro, anche a chi s'abbona senza campagna, a chi compra il
biglietto, a chi dedica un po' del suo tempo e dei suoi pensieri alla
Virtus, la nostra identità la costruiamo ogni giorno. Grazie a loro
vinciamo ogni giorno. E vinceremo, un giorno.
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