Per
me è sempre stato solo una voce. E infatti appena ho sentito la sua
voce, non l'ho riconosciuto. D'accordo, sono passati 30 anni, ma
proprio per questo, proprio perché lui fu il primo, bisognava pur
riconoscerlo... «Pronto, sono Fabrizio Mares, sarei interessato al
libro, sa, io ero...» Stop. Lo so benissimo chi eri e avrei dovuto
riconoscerti. Anzi, come tutte le voci amiche, mi viene pure naturale
darti del tu.

Siccome
niente accade per caso, l'ho incontrato proprio in una banca. Oggi
lavora nel mondo della pallavolo, ma non ha mai dimenticato il basket
e il Bancoroma. Il modo in cui gli si sono illuminati gli occhi
quando ha visto la copertina, in cui hanno continuato a brillare
mentre mi raccontava quel periodo e la possibilità di risentire la
sua voce già da soli sono motivi più che sufficienti perché questo
libro andasse scritto.
Troverò
il modo di far risentire la sua voce a tutti. Ne vale la pena.
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