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domenica 26 maggio 2013

Di come, oltre a farsi rimontare, è possibile anche rimontare. Può succedere.


da Il Romanista di oggi.

Dopo gara6 dei quarti di finale, con la Virtus capace di farsi rimontare 18 punti, il pensiero era subito andato alle tante rimonte subite. La clamorosa rimonta dell’altro ieri, da -19 a 12’ dalla fine contro Cantù, invece, richiama alla mente storie molto più belle. Storie di rimonte, appunto.

La prima è quella del 1988-89, ultima giornata dei play-out. La Phonola Roma si gioca le sue speranze di salvezza contro la Glaxo Verona. Già si sa che nell’anno successivo il Gruppo Ferruzzi subentrerà al Banco di Roma, ma farlo dalla Serie A2 sarebbe una mezza tragedia. Molti temono anche che l’operazione possa saltare. La Phonola finisce sotto di 13 a metà secondo tempo, poi il coach Petar Skansi per la prima volta nella sua gestione schiera la squadra a zona, senza neanche averla mai provata in allenamento. Il coach, sfruttando il fatto che durante i possessi difensivi si gioca proprio sul lato della panchina romana, guida i giocatori passo dopo passo. La mossa funziona, la squadra inizia a crederci, Della Valle, Gilardi, Thirdkill, Valente e Vargas la trascinano. I punti decisivi sono proprio di Vargas e 9000 persone al Palaeur festeggiano la salvezza.

Due anni dopo, 1990-91, siamo in regular season. Al Palaeur ci sono 11mila persone e arriva la Knorr Bologna, che a 3’ dalla fine è avanti di 11 trascinata da Ray "Sugar" Richardson. Al 1’30" dalla fine, però, Il Messaggero è già avanti di 10. Un parziale di 21-0 propiziato dai tiri da tre di Premier e Cooper dà la vittoria al Messaggero, che quel giorno è primo in classifica.

Altra rimonta passata alla storia è quella del la coppa Korac 1996-97. Reduce da una sconfitta di 18 punti a Granada, la Telemarket, pur priva di Ancilotto, vinse di 30 punti. Dopo un primo tempo in equilibrio, l’eroe di giornata fu Claudio Capone, che ne mise 26, con 4/6 da tre (tutte nel secondo tempo!) e 10/10 ai tiri liberi.

E arriviamo alla stagione 2004-2005, con la partita che forse più ricorda quella contro Cantù dell’altro ieri. Siamo ai quarti di finale e la Virtus, dopo aver vinto gara1 a Siena, è tornata al Palaeur, che è tutto esaurito. Ma Siena a metà del terzo quarto è avanti di 14. Poi con le triple di Bonora e Tusek la partita si riapre, Edney diventa trascinatore, anche Hawkins e Barton fanno la loro parte e Roma vince in rimonta. Poi vincerà la serie 3-1.

Da registrare anche un’altra analogia con il 1982-83. Gara3 di semifinale tra Bancoroma e Ford Cantù si concluse con il punteggio 82-75. Lo stesso dell’altro ieri. Domani si torna in campo per gara2 e il pensiero dovrà essere solo all’attualità. A scendere in campo con lo stesso spirito che ha portato i ragazzi a ribaltare una partita persa. Ci arriveremo con un dolce ricordo in più.

Poi, per chi volesse saperne di più sull'unica semifinale disputata con Cantù, c'è "Banco! L'urlo del Palaeur", il libro sull'epopea del Bancoroma che trovate qui:

online sul sito ilmiolibro.it
scrivendo all'indirizzo e-mail bancoroma83@gmail.com per informazioni e richieste
presso la libreria Pagine di Sport di via dei Tadolini 7/9, a circa 150 mt. da piazza Mancini/ ponte Duca D'Aosta
- presso l'edicola di piazza Monte Baldo 9a 200 metri da piazza Sempione
 facendo visita alla redazione de Il Romanista, via Bargoni 8 Roma, dalle ore 15 alle 21 tutti i giorni, sabato e domenica compresi (a proposito: se andate in edicola non dimenticate di chiedere Il Romanista!)

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