Destano scalpore, oggi, le
intercettazioni pubblicate dal Corriere della Sera e dalla Gazzetta dello
Sport. In particolare quelle in cui l'allora procuratore generale del
Montepaschi Siena Ferdinando Minucci parla con i capi degli arbitri durante la
finale scudetto del 2008 contro la Virtus.
Vengono subito in mente altri episodi, dimenticati nel tempo. Ebbene sì, anche al Bancoroma
toccarono le sue sventure arbitrali. Ne vengono in mente tre, in particolare.
Stagione 1983-84, subito dopo la Coppa Campioni vinta a Ginevra, il Banco va a
Torino, viene vessato dagli arbitri durante tutta la partita (giudizio unanime
di qualunque inviato a seguito di quella gara) e perde sia la partita sia la
possibilità di disputare i playoff. Più clamorosi gli altri due episodi.
Stagione 1985-86, quarti di finale playoff, gara1 a Cantù contro l'Arexons.
Primo supplementare, Banco avanti di 4 a 24” dal termine, Sbarra viene spinto
da Fumagalli, nessuno fischia e il play canturino segna. Sul sudore non
asciugato di Sbarra scivola Gilardi, palla persa e Gay pareggia per Cantù. Al
secondo supplementare Cantù vince grazie a un gancio di Cappelletti viziato da
una netta infrazione di passi. Cantù vincerà la serie in tre partite. Se fosse
arrivato in semifinale, il Banco avrebbe trovato la Mobilgirgi Caserta, già
battuta nella doppia finale di Korac.
Infine, stagione 1986-87.
Ottavi di finale, gara3 a Pesaro contro la Scavolini. A 39” dalla sirena il
Banco è avanti di 3 e gli arbitri s'inventano un fallo intenzionale di Sbarra.
Gioco da tre punti e poi altri due punti per la Scavolini, che si ritrova
avanti di due. L'ultimo possesso è per il Banco, Gilardi segna, gli arbitri
dicono che il canestro è avvenuto dopo la sirena. Le immagini televisive
dimostrano che il canestro era buono, ma non c'è niente da fare e ancora una
volta il Bancoroma viene eliminato per colpa di un errore arbitrale.
A proposito, chi era
l'arbitro quel giorno a Pesaro? Giovanni Montella. Sì, quello delle
intercettazioni pubblicate oggi...
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