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lunedì 9 luglio 2012

Cronache dal presente, consigli dal passato


Almeno per un anno, quel che resta della Virtus continuerà ad esistere. Certo, visto che il giorno dopo l'iscrizione già s'è trovato il nuovo general manager, chissà effettivamente quanto è stato reale il rischio di sparire... Ora, comunque, c'è un anno di tempo in più per assicurare un futuro alla società.

Non è la prima volta che si presenta questo problema, che è sempre stato risolto allo stesso modo: chi possiede la Virtus, si preoccupa di trovare il proprio successore

Anche il Bancoroma, infatti, si trovò in questa situazione. La banca decise di dismettere la società di basket nel 1988. Ma prima iniziò a cercare acquirenti, solo molto tempo dopo annunciò l'uscita di scena alla stampa. Il cambio di sponsor, da Bancoroma a Phonola, fu solo il primo segnale di un'operazione cominciata diversi mesi prima. E che arrivò a una soluzione, assicurando un futuro al club. Il presidente Eliseo Timò racconta quel momento, e i suoi sforzi per fare in modo che tutte le persone che lavoravano per la Virtus non rimanessero disoccupate, in “Banco! L'urlo del Palaeur”.

Che, visto che molti lo chiedono, ripetiamo: si può acquistare online qui, o scrivendo a bancoroma83@gmail.com per informazioni.

3 commenti:

  1. Direi che il cambio da Bancoroma a Phonola fu più che altro il primo segnale di declino del basket romano.

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  2. Da quel momento in poi nulla fu più come prima...

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  3. Però l'anno Phonola, tremendo sotto tutti i punti di vista, ci ha regalato quell'ultima, splendida, partita contro la Glaxo Verona...

    http://www.tggialloblu.it/pages/104916/GLAXO_PHONOLA_ROMA_PLAYOUT_1989.html

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