Dunque la Virtus anche l'anno prossimo giocherà al
Palazzetto di Piazza Apollodoro. Non cercatelo in Viale Tiziano, lì non c'è
alcun Palazzetto. Brutta notizia per l'urlo del Palaeur, perché l'obiettivo
dovrebbe essere sempre quello di avere 3501 persone all'Eur e non 3499 al
Palazzetto. Dove l'ambiente è più caldo, vero, ma dove sono state disputate le
due stagioni peggiori della storia della Virtus dal punto di vista dei
risultati casalinghi (2004-2005 e 2011-2012). Per vincere le partite è più
importante avere squadre forti. Peccato, perché finalmente in società s'era
anche capito un incontrovertibile dato storico: nel semplice passaggio dall'Eur
a Piazza Apollodoro si perde almeno il 30% di spettatori.
Anche il Banco ebbe i suoi bei problemi e non solo nella
stagione 1982-83, quando dovette aspettare i playoff per riaprire il Palaeur,
rischiando anche di non poterci giocare la finale scudetto perché c'era una
mostra di pentole. E se oggi s'invoca il problema che la struttura è a gestione
privata, si sappia che allora era a gestione pubblica e i problemi tornarono
nel 1984. Uno sciopero dei dipendenti dell'Ente Eur costrinse il Banco a
tornare al Palazzetto per varie partite di campionato. Per l'arrivo del Cska
Mosca il problema fu risolto ed Enrico Gilardi commentò così: «Ci dispiace
lasciare il calore del Palazzetto. Ma solo al Palaeur senti che stai facendo
qualcosa di importante».
Dicono che oggi si chiami Palalottomatica. Dicono.
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