Da Il Romanista di oggi
Arriva
"Terminator 2". E' Quinton Hosley, ala americana di
passaporto georgiano che giocherà nel 2013-2014 con la maglia della
Virtus. Già visto a Sassari un anno fa, ha concluso la stagione nel
campionato polacco con il Zielona Gora (ex squadra di Gani Lawal)
vincendo il titolo e risultando l'MVP delle finali. Il giocatore,
classe 1984, ha chiuso l'annata con 15.6 punti di media a partita e
ha anche partecipato ali Eurocup, la competizione che la Virtus ha
"responsabilmente" scelto di disputare.
Perché
Terminator 2? Perché è il figlio di Terminator, ovvio. Così
infatti veniva soprannominato Ron Mathias, padre di Quinton, che ha
scelto il cognome della madre ma il soprannome del padre. Ron Mathias
è una leggenda del Rucker Park, il playground di New York. Giusto
per capire, il ragazzo che ha studiato nel Bronx ha segnato una volta
81 punti contro la squadra dove giocavano Walter Berry (visto in
Italia con Napoli e Cantù) e l'ex All Star Nba Mark Jackson (oggi
coach di Golden State) . Raccontano di averlo visto segnare 107 punti
in una gara (quando non esisteva ancora il tiro da tre), che sarebbe
un record niente male... Dicevano che sapesse fare un po' tutto, che
fosse dotato di grande forza fisica e che fosse difficile batterlo in
uno contro uno. Del figlio, si dicono cose simili. Quello che dice
lui, invece, è questo: «La
mentalità del playground è vincente anche in campionato,
perché ti educa a dimostrare di essere più forte di quello che
hai davanti. Questo mi viene in aiuto dopo qualche tiro sbagliato:
non mi deprimo, penso solo che sono più forte e voglio dimostrarlo».
Newyorkese
purosangue dotato di preziosissimo passaporto georgiano, è stato
un'icona del campionato turco passando tra Karsyaka, Galatasaray ed
Aliaga Petkim (nel 2009 fu il re delle palle recuperate), mentre
andarono meno bene le cose inSpagna con Real e Badalona. A Sassari
chiuse la stagione con 14.5 punti di media e 5.2 rimbalzi a partita e
ricevette anche la visita di "Terminator". Chissà, magari
lo vedremo anche a Roma.
Così lo
descrive Alberani: «È un giocatore che ci piace tanto e che piace
al nuovo allenatore. Al di là di quello che deciderà Datome,
crediamo che possa giocare con lui per via della grande duttilità».
Datome intanto pare vicino a Memphis. «Bisogna aggiungere poi che ha
passaporto georgiano e dunque non pesa sul computo degli americani.
E' duro mentalmente, in grado di cambiare quattro ruoli in difesa,
tira bene da fuori; mi sono sentito di identificarlo in una pietra
miliare e d'accordo con me Dalmonte».
Domani
sarà presentato il nuovo coach di Roma, che intanto si è sposato.
La moglie si chiama Romina. Il senso dell'ironia non manca.
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