Non era ancora quello che nell'ultimo quarto di gara7 della
finale di conference s'appicò a Larry Bird e non lo fece segnare, dando la
vittoria della partita e della serie ai Philadelphia 76ers. Non era ancora neanche
colui che divenne una colonna della Virtus per dal 1986 al 1989. Ma era già un
ottimo giocatore, Mike Bantom, nel 1972, al penultimo anno di college alla St.
Joseph University. Tanto da meritarsi la convocazione per i Giochi olimpici di
Monaco. Con lui ci sono, tra gli altri, Jim Brewer, Thomas McMillen, Thomas
Henderson, Dwight Jones e Doug Collins.

In finale naturalmente gli americani sono strafavoriti. Da
quando il basket è sport olimpico, cioè da Berlino '36, hanno disputato 63
partite con 63 vittorie. Però USA-URSS è sempre una partita che ha significati
extra-sportivi. La difesa sovietica è impenetrabile, Sergey Belov indovina una grandissima
partita. Gli USA sbagliano molto e al 30' il punteggio è 38-28 per l'URSS. Poi
coach Hank Iba ordina un pressing a tutto campo che propizia la rimonta
americana, fino al 48-49 realizzato da Forbes quando mancano 10” alla fine. A
7” dalla sirena, Collins ruba palla ad Aleksander Belov, a 3” dalla fine
subisce fallo. In lunetta è freddo e gli USA sorpassano: 50-49.
A quel punto succede qualcosa che resterà per sempre nella
storia dello sport. Il coach sovietico Kondrashin chiama un time-out tra un
tiro libero e l'altro, cosa che secondo le regole Fiba non si può fare. Il
tempo scorre e quando il cronomentro segna 19'59” il pubblico invade il campo
per festeggiare la vittoria americana. Ma il segretario Fiba William Jones, che
da sempre ce l'ha con gli Stati Uniti perché alle manifestazioni Fiba portano
squadre di secondo piano, sospende tutto e, dopo che il campo è stato
sgomberato, ordina di ripartire con 19'57” sul cronometro, accogliendo la
richiesta del time-out sovietico. Si riparte con rimessa dalla linea di fondo,
Edesko effettua un lancio lunghissimo, calpestando la linea di fondo. Si
continua. Aleksander Belov riceve il pallone appoggiandosi su due americani,
percorre tre passi e segna il 51-50 proprio sulla sirena. Dopo 18 ore di
consultazioni, il ricorso americano viene respinto, con il Cio che se ne lava
le mani dichiarando la propria incompetenza dato che si trattava di una
questione tecnica. Per la prima volta gli USA non vincono i Giochi olimpici e
non si presentano sul podio per protesta.
«Il giorno dopo pensavo che fosse accaduta la cosa peggiore
del mondo. Poi ho visto altre Olimpiadi decise dai giudici e ho accettato
l'idea. Ma ancora oggi sono sicuro di aver vinto quella partita». Così parlò
Mike Bantom nel 1986, appena arrivato a Roma, quando gli fu chiesto dei 3
secondi che cambiarono la storia del basket. Lui c'era.
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