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martedì 9 luglio 2013

Dalmonte: "Entusiasta". Alberani: "Priorità è tenere Goss". Tutta la conferenza stampa

Dalmonte: “Fortuna vuole che sono emozionato. Vuol dire che c'è ancora qualcosa dentro. L'emozione è figlia di quello che sento e di dove sono. Ringrazio Marco Calvani per quello che ha scritto e detto su di me. Ci siamo anche sentiti. Già il fatto che mi abbia telefonato per me è un grande segnale. Sono emozionato perché consapevole di essere a Roma, con la erre maiuscola. Sono consapevole che si viene da una stagione fantastica, ai limiti dell'irripetibile. Ci sono grandi motivazioni, grandi responsabilità. Ma bisogna essere pronti a gestirle. Da parte mia, oltre all'emozione e alla consapevolezza c'è la massima motivazione per affrontare questa nuova stagione. Credo nel lavoro di squadra. Ciò significa lavorare cooperando. Questo è un concetto che seguo con Alberani nella composizione della squadra e che deve appartenere al prossimo staff. Fare squadra nello staff vuol dire che il mio dovere è affidare ai collaboratori la massima libertà di espressione. Il lavoro di tutti noi è migliore del lavoro di ognuno di noi se prende la propria singola strada. Significa dare l'esempio ai giocatori del fatto che la forza dell'inisieme è migliore della forza dei singoli. Contano anche le regole del gruppo dei giocatori. Dal giorno del raduno dobbiamo essere nel più breve tempo possibile una squadra. Serve condivisione di regole, obiettivi e comportamenti. Non esiste “io”, esiste “noi”. Il lavoro quotidiano deve essere la base di ciò che si farà in campo. Non chiedetemi mai un'opinione su un singolo giocatore. Parlerò solo della squadra. Il “noi” vale per la squadra e deve valere per me. Il singolo giocatore non è un soggetto importante. Voglio un sistema in cui si possa essere liberi in quanto esistono le leggi e le regole. Il caos non è libertà, è confusione. Dentro alle regole ognuno di noi avrà la possibilità di esprimere il proprio talento. Sarà un sistema attacco-difesa senza limitazione del talento, con espressione massimale del talento stesso, gestita dalle regole. Ognuno di noi avrà un confine dentro il quale esprimere se stesso. Talento al servizio della squadra. Il mio compito è mettere ogni giocatore comodo dentro un sistema. Comodo significa che devo metterlo in condizione di esprimere il massimo di se stesso. E' importante la definizione dei ruoli, nello staff e nella squadra. E deve condividerlo. Un giocatore contento del proprio ruolo rende di più e rende di più la squadra. Oggi è difficile parlare di un obiettivo, perché abbiamo una squadra in cantiere, come lo sono le altre squadre. Oggi darci qualsiasi tipo di obiettivo reale è fuori tempo. Verrà il tempo in cui dichiareremo il nostro obiettivo perché è giusto averlo. Voglio fare il meglio possibile in ogni minuto trascorso a Roma e alla Virtus Roma. L'unica premessa è oggi cercare meglio di ieri e domani meglio di oggi”.

Alberani: “Ringrazio Luca per l'entusiasmo e l'energia con cui si è tuffato in questa avventura. La trattativa è stata veloce per la sua voglia di venire qui. C'è stata condivisione totale sugli obiettivi e sulle regole. L'anno scorso è stato fatto tantissimo. Sono contento che abbia accettato questa proposta”.

Con che spirito si accetta una sfida del genere, sapendo che fare meglio dell'anno scorso sarebbe un'impresa titanica?

Ogni giorno è una sfida, ogni stagione è una sfida. La sfida è il concentrato del nostro mestiere. All'interno della sfida è importante essere pronti a dare tutto ciò che hai. Considerando quello che è stato, senza farsi condizionare dal pensiero di ciò che sarà, ma conta solo essere sul pezzo. Quello che stai facendo in quel momento. E' importante che chiunque, chi rimarrà e chi è nuovo, abbia questo senso di sfida. Vincere o perdere una partita è un dettaglio. Può essere anche un caso. L'equilibrio del prossimo campionato è una delle poche cose certe. Dobbiamo farci trovare pronti ogni giorno e non sprecare mai nessuna occasione”.

Sarà una squadra costruita intorno a Hosley come lo era intorno a Datome?

Datome ha fatto una scelta. Da parte mia sarebbe una interpretazione sbagliata pensare che Hosley è il nuovo Datome. Non sarebbe giusto. Sono due giocatori diversi, inutile fare parallelismi. Non esiste un altro Datome. Dobbiamo presentarci con un vestito diverso. Il mio compito è pensare di disegnare un vestito giusto che calzi bene con le caratteristiche di ogni singolo giocatore”.

Con che spirito Roma disputerà l'Eurocup? Cosa ti ha dato l'esperienza in Turchia?

Non siamo entrati nei dettagli di ciò che sarà l'avventura in coppa. Vediamo cammin facendo, provando a farsi trovare sempre pronti, che tipo di risultati meriteremo e giorno dopo giorno faremo le nostre valutazioni. Turchia? Quando affronti il “nuovo”, torni a casa sempre più ricco e migliore. La Turchia è un paese in espansione e spero lo diventi a breve anche dal punto di vista culturale. E' un'esperienza che rifarei”.

E' disposto a cambiare le sue idee in corso d'opera, in base al mercato?

Siamo in mano al mercato. Il ruolo dell'allenatore è avere delle proprie idee, credere in certi principi. E io credo fermamente che una squadra deve essere sorretta da un sistema. Quale sistema, lo scopriremo giorno dopo giorno in base ai giocatori. Non esiste un precotto. Quando andai a Pesaro una persona mi disse che forse i giocatori non erano adatti al mio sistema. A fine anno mi disse che la cosa più bella era stata che mi ero adeguato a loro e loro si erano adeguati a me. Dobbiamo sistemare le cose in modo tale che ogni giocatore si esprima al meglio. A volte ci sono giocatori con visibilità e peso specifico diversi, ma ci sono quelli che io chiamo “bilanciatori”; che sono oscuri e non si vedono, ma che rendono il tutto equilibrato”.

Chi curerà la preparazione in sua assenza?

Lo decideremo a giorni. Sarà un collega che mi darà una grande mano. A me e alla Virtus Roma. Non esistono subordinati. Ci dovrà essere un lavoro importante di preparazione in vista del giorno del raduno. Lo seguirò a distanza, per conoscenza e non per controllo. Vedrò a distanza allenamenti e amichevoli. Due anni fa a Pesaro arrivai 20 giorni prima dell'inizio del campionato, come anche 2 giocatori, e le cose andarono bene. E' una problematica che inciderà poco”.

Che peso darà ai giovani italiani della Virtus?

Bisogna capire che cosa ci può offrire il mercato, avere la mano sul timone in caso di onda anomala. Dare una risposta oggi è durissima”.

Il capitano lo scegli tu o la squadra?

Lo sceglieremo con la società. E' un argomento che non abbiamo affrontato”.

Vi siete dati una data di massima per completare il roster?

No. Dobbiamo avere le idee chiare noi, monitorare la situazione, non c'è una data assoluta. Potremmo anche deciderlo, ma il mercato è una belva pazzesca”.

Che idea hai di Jordan Taylor e di Hosley?

Deve confermarsi sui livelli della sua prima stagione. Sarà molto dura. Confermare significa fare due volte. Ha qualità per farlo e parte dal vantaggio di sapere esattamente dov'è. Hosley è un giocatore di grande concretezza e solidità. Può essere un giocatore che produce, ma anche uno che può dare alla squadra ciò di cui ha bisogno. Un canestro, un passaggio in più, una presenza difensiva, capacità di sdoppiarsi in vari ruoli. E' un giocatore estremamente utile e con qualità”.

C'è un giocatore che ha avuto al Fenerbahce che vedrebbe bene a Roma?

Non potremmo pagargli neanche il biglietto aereo”.

Per Alberani: ci sono già giocatori da vedere alla Summer League? Per il pivot che idee hai?

Ci sono già obiettivi che vado a vedere e che sto condividendo con Luca. Vedremo le risposte sul campo e dei loro agenti. Le Summer League sono come la borsa. Come per Datome, non esiste un altro Lawal. Non c'è stato un giocatore in Europa che ha avuto una rivalutazione simile. Speriamo di trovare tanti giocatori su cui spalmare ciò che ci dava Gani. Stiamo guardando alcuni giocatori per il ruolo di centro e ci muoveremo anche a prescindere dalla Summer League”.

Esterni: sei attento all'Estudiantes?

La priorità è tenere Goss. L'allenatore condivide. Se lui avesse idee diverse, valuteremo altre piste”.

Per Dalmonte: che risposta ti aspetti dalla città e dai tifosi?


E' il nostro quotidiano a farci guadagnare la stima delle persone. Il modo di lavorare e l'impegno. Non ho alcun tipo di aspettativa. Ho voglia di andare in campo e lavorare. Non chiedo niente. Prima devo fare qualcosa. Poi eventualmente... Ma forse neanche poi. Si continua a fare. Cerco di essere trasparente, non racconto bugie, se non posso rispondere non rispondo ma non dico bugie. Rispetterò le opinioni di tutti e cercherò di motivare le mie”. 

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