L'ultima
volta che ho sentito parlare di questa partita è stato pochi mesi
fa. Alla presentazione del suo libro “Altro giro, altro tiro, altro
regalo”, Flavio Tranquillo raccontava che nel post-partita chiese a
Valerio Bianchini, peraltro presente in sala, se la grande
prestazione avesse salvato Townsend dal taglio. Il Vate rispose con
un discorso lungo e ricco di dotte citazioni, senza rispondere su
Townsend. Ogni tanto ne parlano anche alcuni dei protagonisti del
Banco, che grazie a quella vittoria vinsero la regular season,
impresa che ritengono ingiustamente dimenticata. Per anni, prima che
la Virtus di Pesic nel 2006 facesse altrettanto, è stata la vittoria
più ampia mai ottenuta dalla Virtus a Milano.
Il Banco
ci arrivò secondo in classifica, con 42 punti, mentre la Simac, che
aveva appena vinto la Coppa Korac, ne aveva 44. Milano, peraltro,
all'andata aveva vinto di 10 al Palaeur dopo un supplementare
agguantato con un tiro da centrocampo di Gilardi per la disperazione
di Bianchini («Avevamo tutto il quintetto base fuori per falli,
sarebbe stato meglio perdere di 3 punti»). Era la penultima
giornata, l'idea di tutti era quella di provare a difendere il
secondo posto. In realtà, però, Bianchini aveva annusato la
possibilità di fare il colpaccio, tanto che la riunione tecnica era
durata ben 40 minuti in più del solito.
Si giocò
al Palalido (il Palasport di San Siro era crollato per la neve poco
tempo prima) alle 18, con differita su Telemontecarlo alle 20,30. E
fu un dominio totale da parte del Bancoroma, che concesse un solo
vantaggio alla Simac (13-12 al 4') per poi condurre sempre i giochi.
Più 10 a fine primo tempo (45-55) e in apertura di ripresa allungo
decisivo propiziato da 7 punti consecutivi di Townsend (47-64 al
22'). Milano rientra fino al 61-68 al 30', ma dopo 3' il Banco torna
a volare (73-89) e dilaga nel finale vincendo di 23. Nell'ultima
giornata batterà Cantù e confermerà il primo posto in regular
season per la seconda (e ultima) volta nella sua storia.
A fine
partita, chiederanno a Bianchini: «Coach, la preoccupa la semifinale
playoff con la Granarolo?» Lui rispose: «Veramente mi preoccupa il
primo turno con la Scavolini». Aveva ragione, purtroppo.
Domenica
24/3/1985
Simac
Milano-Bancoroma 90-113 (45-55)
Simac:
Boselli 11 (2/3, 1/5), D’Antoni 9 (0/1, 3/9), Pettorossi n.e.,
Premier 15 (4/6, 0/5), Meneghin 18 (6/10), Gallinari 2 (1/1), De
Piccoli n.e., Schoene 12 (6/11), Carroll 23 (10/17), Bariviera. All.
Peterson
Bancoroma:
Sbarra 3 (1/3), Iardella n.e., Townsend 34 (10/14, 2/6), Flowers 22
(8/9), Tombolato 2 (1/3), Gilardi 24 (8/11, 2/4), Polesello 10 (5/8),
Scarnati n.e., Solfrini 18 (7/11), Valente n.e. All. Bianchini
Arbitri:
Baldini e Montella
Spettatori:
4000
Tiro:
Simac 29/49 (4/19 da tre), Bancoroma 40/59 (4/10 da tre). Tiri
liberi: Simac 20/24, Bancoroma 21/23. Rimbalzi: Simac 27 (Meneghin
9), 12 offensivi; Bancoroma 29 (Flowers 8), 8 offensivi. Palle perse:
Simac 14 (Meneghin 4), 9 recuperi; Bancoroma 18 (Flowers 5), 13
recuperi
Se poi, in fin dei conti, volete sapere che cosa accadde prima e purtroppo dopo quella partita, non avete che da leggere "Banco! L'urlo del Palaeur"
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