Mercoledì
in Eurocup la Virtus sfida il Cedevita Zagabria, che in panchina ha
Jasmin Repesa, ex allenatore della Virtus e anche della storica
squadra di Zagabria, il Cibona. Tutto ciò avviene trent'anni dopo
l'incrocio in Coppa dei Campioni col Cibona Zagabria.
Né
il Bancoroma né il Cibona sapevano, il 16 gennaio 1985, che la
partita del Palaeur sarebbe stato un passaggio di consegne tra la
detentrice della Coppa e la futura vincitrice. Anche perché quel
giorno vinse il Banco, nonostante fosse già chiaro che aveva di
fronte uno squadrone. Il Cibona infatti poteva schierare 4/5 del
quintetto base della nazionale jugoslava che era stata bronzo
olimpico a Los Angeles. C'erano Nakic, Knego, Vukicevic e
naturalmente i fratelli Petrovic. Mirko Novosel (Ct di quella
Jugoslavia) neanche si degnava di allenarla per il campionato, quando
lasciava spazio al suo vice allenatore Pavlicevic. Lui scendeva in
panchina solo per la Coppa dei Campioni.
Drazen
Petrovic era già Mozart. Pochi giorni prima, in un'esibizione, aveva
fatto 60/62 al tiro da tre. Da una sua provocazione a Gilardi era
nata la rissa tra Italia e Jugoslavia agli Europei del 1983. E fu
rissa anche al Palaeur, al termine di una partita che il Banco aveva
quasi sempre condotto, grazie al grande contributo sotto canestro di
Flowers e Tombolato (Polesello giocò poco a causa della febbre), ma
che non aveva saputo chiudere anche perché ogni volta c'era proprio
Petrovic a riavvicinare il Cibona.
Clamoroso
il finale: gli slavi sorpassano, vanno anche a +5 (76-81). Il Banco
torna sotto grazie a Townsend, che lo riporta a -1 (86-87). E'
proprio lui, a 11 secondi dal termine, a segnare da tre punti il
canestro del sorpasso: 89-87. Ma 11 secondi sono tanti, soprattutto
per chi fa Petrovic di cognome. E' Aza, non Drazen, a tentare il tiro
da tre che darebbe la vittoria al Cibona. Townsend lo stoppa. Più
probabilmente, lo ammettiamo, gli arpiona il braccio. L'arbitro, il
polacco Paszucha, che due anni prima era stato il principale
responsabile dell'eliminazione del Banco dalla Korac ad opera del
Limoges, non fischia. Il pallone finisce tra le mani di Tombolato,
che non lo molla più.
A
quel punto Petrovic (Drazen) aggredisce un arbitro, lo stesso Novosel
perde la calma e strappa lo stemma della Fiba dalla maglia di un
altro arbitro, i giocatori in panchina prendono a calci i tabelloni
pubblicitari e li fanno volare in campo, i giocatori del Banco non
stanno certo a guardare... Anche perché, dopo la gara di Tel Aviv
col Maccabi, sono ormai abituati alle risse...
Mercoledì
16/1/1985
Bancoroma-Cibona
Zagabria 89-87 (46-41)
Bancoroma:
Sbarra
2 (1/2), Iardella 2 (1/4), Townsend 18 (3/8, 4/5), Flowers 25
(11/16), Tombolato 19 (7/9), Gilardi 7 (1/3, 1/4), Polesello 3 (1/4),
Scarnati n.e., Solfrini 13 (5/10), Valente n.e. All. Bianchini
Cibona:
M.Nakic 2 (0/3), A.Petrovic 17 (1/2, 5/7), Bebic n.e., Cutura 26
(10/19), D.Petrovic 28 (8/14), Knego 6 (3/9), Vukicevic 6 (3/3), Usic
2 (1/3), I. Nakic n.e., Arapovic n.e. All. Novosel
Arbitri:
Paszucha (Pol) e Mottart (Bel). Commissario Fiba: Avramidis (Gre)
Spettatori:
4300 Incasso: 21 milioni
Tiro:
Bancoroma 38/65, CIbona 31/59. Tiri liberi: Bancoroma 14/16, Cibona
21/21. Tiri da tre: Bancoroma 5/9, Cibona 5/7. Rimbalzi: Bancoroma
25, Cibona 25
Tecnicamente
parlando, quello è stato il punto più alto della storia della
Virtus. Che dopo quella vittoria era contemporaneamente prima in
Europa e prima in Italia. Le cose poi non andarono come si pensava a
causa delle sconfitte interne con Maccabi e Real Madrid. E al ritorno
il Cibona vinse così:
Il
Cibona poi vinse addirittura la Coppa. E a fine giugno fu invitato
alla Coppa Intercontinentale, dove c'era anche il Bancoroma, che
aveva già De Sisti in panchina al posto di Bianchini e non riuscì a
difendere il titolo conquistato nel settembre del 1984 in Brasile. Ma
vinse 101-98 contro il Cibona campione d'Europa.
La
resa dei conti finale però ci fu un po' di tempo dopo. Nell'agosto
del 1986 a Palencia, cittadina della Castiglia circa duecento
chilometri a nord-ovest di Madrid, nella finale di un torneo estivo.
La cronaca: 37 secondi dopo l'inizio, Usic piazza una gomitata in
faccia a Scott May, che la restituisce. Un minuto dopo lo stesso Usic
replica sul sopracciglio di Polesello, che sfodera con un gancio
destro ben assestato. Espulso, Fulvio esce tra gli applausi del
pubblico, che non aveva gradito le scorrettezze del Cibona nelle
partite precedenti del torneo. Drazen Petrovic segna da tutte le
parti, ma il Bancoroma resta a contatto. Aza Petrovic, invece,
provoca Gilardi, che replica “alla Polesello”. Non contento, il
fratello di Drazen si rivolge da par suo alla panchina del Banco, da
cui saltano fuori tutti. Ed è, appunto, tutti contro tutti.
Bilancio: espulsi Aza Petrovic e Usic da una parte, Gilardi e May
dall'altra (più Polesello). S'infortuna Bechini, che però prima,
nella rissa, ha tenuto fede al suo soprannome di “Rambo”.
Guerrieri e Novosel s'insultano a distanza fino alla fine, perché al
banchetto finale gli organizzatori del torneo hanno cura di piazzare
Banco e Cibona alle estremità opposte della sala...
Insomma,
il Cibona avrà pure vinto la Coppa dei Campioni nel 1985 e nel 1986.
Ma il Bancoroma s'è difeso bene sia a basket, vincendo due volte,
sia nelle risse, dove come minimo ha pareggiato.
Poi, il Cibona l'abbiamo battuto nel 2007, con Repesa che ci allenava, anche se quella partita va ricordata per ciò che, in contemporanea, accadeva a Belgrado...
Se poi, in fin dei conti, volete sapere tutto non solo sulle risse col Cibona, ma sull'epopea del Bancoroma basket, non vi resta che leggere Banco! L'urlo del Palaeur